Si avvia la chiusura di stagione de Il Ponte Casa d'Aste a Milano con i risultati solidi delle tre aste, tenutesi tra il 24 giugno e il 1° luglio, dedicate a Dipinti e Sculture del XIX e XX Secolo, Arti Decorative del ’900 e Design e Arte orientale e asiatica. Con €800.000 di fatturato per la prima e il top lot di Luigi Querena, “Regata sul Canal Grande” (€128.000); €1 milione tondo per il mondo design, con “Le passioni prigioniere” di Gio Ponti per Richard Ginori come top lot (€30.720); e €340.000 per la sessione dedicata all'Oriente, con tante riscoperte premiate dai collezionisti.

In un frangente di incertezza e grande selettività dei collezionisti internazionali, molto più cauti rispetto al passato, soprattutto nei range di prezzo troppo elevati, la sessione di arte moderna e contemporanea de Il Ponte a Milano, tra 27, 28 e 29 maggio, ha segnato non solo l’autorevolezza e l’efficacia del catalogo della casa d’aste, ma anche un nuovo slancio nei comportamenti di acquisto di chi guarda all’arte come oggetto del desiderio e bene rifugio, coniugando il riconoscimento del valore culturale con il potenziale economico dell’investimento.

Bottino ricco per la casa d’aste milanese di proprietà francese. La due giorni dedicata all’alta gioielleria ha incassato 4 milioni di euro con il 90% dei lotti venduti e una rivalutazione, in media, del 132%. 200 lotti provenivano dall’antica Gioielleria Pasqui di Genova. Un rarissimo collier firmato René Lalique ha conquistato l’asta di alta gioielleria con 315.000 euro, confermando l’amore dei collezionisti per i grandi nomi dell’arte orafa.

L’asta di Arredi e Dipinti antichi si conclude con oltre 1,6 milioni euro di fatturato complessivo, con il 77% dei lotti venduti e una rivalutazione delle stime pari al 134%. Top lot assoluto dell’incanto Vanitas con ventilabro di Scuola Castigliana della prima metà del XVII secolo, venduta per 256 mila euro, la cui complessità iconografica e la maestria esecutiva hanno sedotto collezionisti e studiosi.

Il mercato bibliofilo scrive un nuovo e importante capitolo con l’asta di Libri antichi e d’artista. L’ampia partecipazione internazionale ha confermato l’entusiasmo e il vivido interesse per un catalogo ricco di rarità. Tre tornate intense, caratterizzate da aggiudicazioni di grande rilievo, tra cui la prima edizione delle “Fables Choisies” di Jean de La Fontaine (€ 47.880) e l’opera monumentale “Historia naturalis” di Ulisse Aldrovandi (€ 47.880).

Esito molto positivo per la vendita all’incanto di gioielli organizzata da il Ponte Casa d’Aste a Milano. Con un acuto: uno smeraldo da 35,27 carati che ha totalizzato 1,6 milioni di euro, nuovo record di vendita. L’asta a Palazzo Crivelli, che ha coinciso con il cinquantesimo compleanno e l’ingresso dell’azienda nel Millon Auction Group, ha venduto complessivamente per oltre 4,7 milioni, con l’88% dei lotti venduti e il 145% di rivalutazione delle stime di partenza: un risultato più che lusinghiero.

Un risultato importante per Il Ponte Casa d’Aste, nel fiore del suo cinquantesimo anno di attività e a pochi mesi dall’ingresso nel Millon Auction Group. La maison meneghina ha registrato uno dei risultati all’incanto più alti in Italia dell’anno 2024: uno smeraldo colombiano da 35,27 carati è appena passato sotto il martello per il prezzo monstre di oltre € 1,6 milioni. «Quello dei gioielli è ormai divenuto un imperdibile appuntamento per gli appassionati di tutto il mondo», commentano a caldo da Il Ponte, «contraddistinto anche in questa occasione da nuove vette di eccellenza accanto al top lot assoluto».

E invece nel segno del colore blu che si distinguono i migliori risultati dell'asta di arte moderna e contemporanea che Il Ponte ha battuto a Milano il 26 e 27 novembre, totalizzando oltre € 4,9 milioni di fatturato. Si tratta di un Concetto spaziale, Attese di Fontana del 1966, assente dal mercato da 50 anni, che ha toccato 640 mila euro (stima 300-500 mila) e un'estroflessione di Bonalumi, Blu, del 2000, di dimensioni museali (190x360 cm) venduta per 108.800 euro (da 35-50 mila). «Quest'ultima era un'opera non facile, anche per le dimensioni, ma partendo da stime contenute ha trovato un estimatore che se ne è innamorato», commenta Freddy Battino.

Si è conclusa con un totale di oltre €4,9 milioni la sessione di due giorni dedicata da Il Ponte Casa d’Aste all’arte moderna e contemporanea, il 26 e 27 novembre 2024. Un appuntamento molto atteso per il nostro mercato nazionale, a cui la maison, acquisita qualche mese fa dai francesi Millon & Associés, si è presentata pronta, con un catalogo esteso di 134 lotti focalizzato sulle avanguardie futuriste del primo Novecento, senza tralasciare le spinte più contemporanee italiane, ma anche estere con la presenza di opere di Vladimir Velickovic, Sam Francis, Wilfredo Lam e Pablo Atchugarry.

Come il fischio d’inizio di una partita memorabile, l’asta inaugurale del 22 novembre 2024 avvia una nuova era per collezionisti e appassionati di tutto il mondo e dei vari sport. Con l’obiettivo di rivitalizzare la tradizione sportiva italiana ed europea e diventare un solido e autorevole punto di riferimento, il dipartimento si presenta al pubblico con un catalogo ricco di momenti di gloria, cimeli che offrono l’opportunità di rivivere le imprese di grandi atleti e le storie di quei campioni che hanno ispirato intere generazioni.

L’asta dedicata ad Arredi e Dipinti antichi ha puntato sul fascino medievale, riportando in auge un immaginario cavalleresco che, nel suo attraversare i secoli, trova oggi grande apprezzamento tra collezionisti e appassionati. Fatturato complessivo di 2,8 milioni di euro, l’80% di lotti venduti e il 160% di rivalutazione media delle stime. Fin dalla prima tornata, con la sessione dedicata alla Collezione Melissa Gabardi-Minervino, si è sentito il forte appeal di questa raccolta di opere di eccezionale pregio, caratterizzata dalla presenza di manufatti particolarmente rari.

Millon, una delle principali case d’asta indipendenti francesi, ha annunciato l’acquisizione de Il Ponte. Fondata nel 1974, Il Ponte Casa d’Aste è tra le prime tre case d’asta in Italia, con venti dipartimenti specializzati. Per la prima volta un gruppo di banditori d’asta acquisisce una casa d’asta del nostro Paese, aprendo nuove opportunità per collezionisti, acquirenti e venditori italiani. I risultati combinati delle due aziende, che hanno raggiunto 130 milioni di euro nel 2023, daranno vita a un nuovo leader europeo indipendente nel mercato delle aste.

Come di consueto, la stagione d'asta estiva più seguita in Italia mantiene un focus speciale sul design vintage e sul mondo delle arti decorative, questa volta con un'importante affermazione femminile sul mercato internazionale, come testimoniano i recenti risultati de Il Ponte di Milano: leader l'asta Arti decorative del XX secolo e Design (3, 4 e 5 luglio) è stato il top lot The Annunciation (1896) della pittrice, illustratrice e decoratrice britannica Margaret Macdonald Mackintosh (€ 176.400).

Due case d’asta con una lunga tradizione familiare alle spalle, i cui risultati combinati raggiungono un fatturato di 130 milioni di euro nel 2023, stanno costruendo un nuovo leader europeo: la Maison Millon fondata nel 1928 con quattro generazioni di banditori alle spalle e primo gruppo d’aste indipendente in Francia ha acquisito il 95% della più giovane azienda Il Ponte Casa d’Aste fondata da Stefano Radaelli nel 1974 e della famiglia Redaelli.

Il dipartimento di Dipinti e Sculture del XIX e XX secolo de Il Ponte ha chiuso le due tornate d’asta del 25 e 26 giugno 2024, a Milano, totalizzando un fatturato di 700 mila euro grazie all’86% di lotti venduti e al 193% di rivalutazione delle stime. Tra i protagonisti indiscussi, l’omaggio pittorico a La principessa Ada Troubetzkoy col figlio Gigi di Daniele Ranzoni è stato il top lot assoluto grazie a una vendita da 44.1 mila euro. Subito sotto troviamo Emilio Longoni con Il canto del ruscello (37.8 mila euro) e Angelo Morbelli, con Marina ligure (Veduta di Vado Ligure) del 1908 (30.2 mila euro) e Pergolato, Colma di Rosignano del 1917 (20.1 mila euro).

Riemerge dopo 5 secoli un tesoro del Rinascimento urbinate: il "Codice Santini" va in asta. Sarà proposto all'incanto dalla Casa d'Aste Il Ponte a Milano il 27 febbraio: si tratta di un rarissimo manoscritto, custodito privatamente per oltre cinque secoli e già riconosciuto ufficialmente patrimonio culturale dallo Stato italiano nel 2012.

Non capita spesso che un'opera su carta riconosciuta come "patrimonio culturale nazionale" da una nazione sovrana venga messa in vendita all'asta, ma questo mese è esattamente ciò che sta accadendo. Il Ponte Casa d’Aste, la casa d’aste milanese, metterà all’asta il Codice Santini, capolavoro rinascimentale dichiarato ufficialmente Patrimonio Culturale Nazionale dallo Stato italiano nel 2012.