Lotto n° 88  | Asta 362

Valutazione € 3.000 - 3.500

Aggiudicato € 13.000

In asta: 06 Aprile 2016 ore 15:30

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Rara zuppiera in porcellana. Con coperchio, presa a tutto tondo. Doccia, 1745-1750 (l. cm 31,5) (difetti di cottura, lievissime mancanze) Porcelain tureen (baking defects, very small missing parts) completa di coperchio, decorata a bassorilievo istoriato -forse il decoro più tipico della manifattura dei Marchesi Ginori Lisci- con sulla vasca le scene dei Giganti fulminati da Giove, Niobe con i figli colpiti dalle frecce di Apollo e di Diana e al di sotto dei manici Marsia scorticato da Apollo. Sul coperchio lavorato sempre a bassorilievo istoriato troviamo riprodotta la scena di Ermafrodito che abbraccia sensualmente la Ninfa Salmace. Questi soggetti, ispirati alle Metamorfosi di Ovidio, sulla base dei documenti conservati nell’archivio di casa Ginori, sappiamo vennero riprodotti in piombo dagli scultori Antonio Francesco Selvi e Anton Filippo Weber -placchette tuttora conservate nel Museo di Doccia a Sesto Fiorentino- partendo da opere di Guglielmo della Porta. Queste composizioni ora descritte sono disposte sia sul corpo della zuppiera che sul coperchio a quartieri, divise fra loro da nastri annodati che sorreggono pendoni di frutta e fiori. Il pomello del coperchio a caccina riproduce due cani che assalgono una lepre. Il nostro esemplare, estremamente raro, presenta tutte le caratteristiche di impasto e di fattura propri ai primi anni di attività della manifattura e il colpo di fuoco, evidente su di un angolo del coperchio, conferma che si tratta di una porcellana sfornata ancora durante gli anni sperimentali. Il decoro a bassorilievo istoriato viene ricordato in archivio per la prima volta nel marzo del 1745 e in questo documento interno inviato dalla fabbrica al marchese Carlo, si fa anche esplicito riferimento ad un problema tecnico di cottura, riparabile, che non ne avrebbe comunque compromesso la bella resa finale. A mia conoscenza di questo modello di zuppiera non si conoscono altri esemplari ad esclusione della coppia dipinta in policromia conservata nel napoletano Museo Nazionale di Capodimonte, peraltro le uniche che ritroviamo pubblicate da tutti gli studiosi. Questa circostanza confermerebbe l’unicità dell’esemplare che qui commentiamo. Angela Caròla-Perrotti Bibliografia: -Per gli esemplari del Museo di Capodimonte cfr. Morazzoni-Levy, v.II, tav. 190, Gorlich Editore 1960; L. Ginori Lisci, La Porcellana di Doccia, tav. XXX, Electa Milano 1963; A. d’Agliano , in Baroke Luxury Porcelain (catalogo della mostra al Liechtenstein di Vienna), scheda 95, 2005; T. Scarpa, in Ceramiche: Museo Nazionale di Capodimonte, p.126 (scheda lacunosa), Electa Napoli 2006. Per la fabbrica di Doccia in generale vedi anche: K. Lankheit, Die Modellsammlung der Porzellanmanufactur Doccia, Bruckmann, Monaco 1982; A. Biancalana, Porcellane e Maioliche a Doccia, Polistampa 2009


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Aggiudicato € 13.000

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