Lotto n° 115  | Asta 606

Scheda critica

Valutazione € 2.800  - 3.000 

Aggiudicato € 12.000 

In asta: 28 Marzo 2023 ore 15:00

Scarica il modulo offerte

Share

Antonio Carra (Bissone, seconda metà del XVI secolo - Brescia, 1632) (attr.) Inizi del secolo XVII Minerva Statua in pietra (h. cm 198) (difetti)   Le tre statue (lotti 115, 116, 117) potevano in origine far parte di un gruppo più esteso oppure rappresentare individualmente le tematiche profane corrispondenti. La figura di Cerere, Dea della fertilità, qui raffigurata come di consueto con una corona di spighe, in questo caso di miglio, con il corno della Dovizia ricolmo dei frutti e con un serto vegetale che ne cinge il capo, era una chiara allusione alla floridezza e alla produttività del terreno. La figura di donna, adagiata a un plinto, coperta fugacemente solo da un panno, sembrerebbe una rivisitazione della Venere al bagno, quindi simbolo di purezza e nascita, e anche in questo caso un soggetto affine a complessi figurativi da giardino, in particolare ninfei o fontane. Il terzo personaggio è senza dubbio riconoscibile nella Dea Minerva, vestita da guerriera con elmo crestato, una possente corazza, scudo e spada, oggi perduta, ma in origine impugnata con la mano destra. Nella sua duplice accezione di guerriera e protettrice delle arti, era uno dei soggetti prediletti nella statuaria da giardino per la celebrazione delle virtù di una stirpe. Da un punto di vista stilistico le tre opere recano significative affinità con la produzione dello scultore Antonio Carra, di origini luganesi ma attivo principalmente a Brescia dal 1592, membro di una prolifica stirpe di scultori rimasti in auge fino alla metà del Seicento e all’affermazione della dei Calegari. Lo documentano i confronti con la Brescia armata, statua collocata al vertice della Fontana della Torre Pallata (1596-1598), con la statua di Venere con amorino del palazzo Uggeri-Fenaroli (1607) (Terraroli 2010, pp. 158-159), e con le statue di San Faustino e San Giovita all’esterno del Duomo Nuovo di Brescia (1604-1605) (Vezzoli 1964).   Per confronto si veda:   - G. Vezzoli, La scultura a Brescia nei secc. XVII e XVIII, in Storia di Brescia, III, Brescia 1964, pp.401-407. - V. Terraroli (a cura di), Scultura in Lombardia. Arti plastiche a Brescia e nel Bresciano dal XV al XX secolo, Milano 2010.


Valutazione € 2.800  - 3.000 

Aggiudicato € 12.000 

TOP