Lotto n° 13  | Asta 625

Valutazione € 12.000  - 18.000 

In asta: 19 Settembre 2023 ore 10:00

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BECCARIA, Cesare (1738-1794) - Dei Delitti e delle pene. [Livorno: Tipografia Coltellini], 1764.   Ottima copia in cartonato coevo, in barbe e dunque dai grandi margini: le misure sono più ampie di ben 4 o 5mm rispetto alle copie in commercio o a quelle vendute all'asta negli ultimi anni.   Si tratta della prima edizione di "una delle opere più influenti nell'intera storia della criminologia" (PMM). Dei delitti e delle pene ha plasmato in modo fondamentale il punto di vista dei rivoluzionari e dei legislatori americani" (Bessler). Beccaria sosteneva che la gravità del crimine dovesse essere commisurata al suo danno alla società e che le pene dovessero essere ponderate su questo. Riteneva che la prevenzione del crimine dovesse essere di maggiore importanza rispetto alla sua punizione, e la certezza di una punizione più efficace della sua severità. Le sue idee sono ormai diventate così comuni che è difficile apprezzarne l'impatto rivoluzionario all'epoca (PMM).   Fondamentale è anche la critica del Beccaria alla pena di morte e alla tortura: "Qual può essere il diritto, che si attribuiscono gli uomini di trucidare i loro simili? Non certamente quello, da cui risulta la sovranità, e le Leggi.. Non è dunque la pena di Morte un Diritto, mentre ho dimostrato, che tale essere non può; ma è una guerra della Nazione con un Cittadino, perchè giudica necessaria, o utile la distruzione del suo essere: Ma se dimostrerò non essere la Morte nè utile, nè necessaria, avrò vinto la causa dell'umanità".   Non appena pubblicata l'opera fu inserita nell'indice dei libri proibiti dal Sant'Uffizio; non è un caso infatti che come luogo di stampa venne scelta la tipografia di Marco Coltellini a Livorno, città all'epoca sede di una colonia inglese e contesto più aperto ai cambiamenti, favorevole all’Illuminismo e contrario a restrizioni e censure. Il libro venne ristampato in sei edizioni nei successivi 18 mesi e fu tradotto nella maggior parte delle lingue europee. Bessler, "The Italian Enlightenment and the American Revolution", Journal of Public Law and Policy, vol. 37; Einaudi 380; PMM 209.   8vo (223 x 162mm). Fregio xilogafico al frontespizio (minime arrossature e qualche sporadica fioritura). Non è presente l'errata che si trova solo in alcune copie e che fu probabilmente aggiunta in un secondo momento. La Bibl. dell'Ediz. Naz (n. 1) si esprime così in merito all'errata: "solo in alcuni rari esemplari venne aggiunta una carta supplementare (errata)" definendola "tardivo allegato all'edizione originale".   Cartonato editoriale con eleganti cuciture visibili al dorso, in barbe (minime macchie, una cancellatura in copertina); preservata entro elegante chemise in mezza pelle con dorso titolato in oro e cofanetto in coordinato (lievi difetti). Provenienza: Nádasd-Ladányi Könyvtár (etichetta in copertina e timbro di biblioteca privata ungherese al frontespizio) - Mario Serandrei (1907-1966; exlibris del celebre sceneggiatore) - "Editio princeps insignis raritatis" (nota di possesso al contropiatto datata 1956).


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