Lotto n° 93  | Asta 695

Valutazione € 22.000 - 28.000

In asta: 25 Febbraio 2025 ore 15:00

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ALDROVANDI, Ulisse (1522-1605) - [Opera omnia]. Bologna: Bellagamba, Benacci, Bonomi, Tebaldini, Ferroni, 1599-1668.   Straordinaria copia contenente tutte le prime edizioni delle opere di Aldrovandi, monumentale contributo alla storia naturale dell'epoca profusamente illustrato perlopiù da Jacopo Ligozzi (1547-1627). Aldrovandi fu un naturalista eclettico formatosi a Bologna in medicina e filosofia: conobbe grandi personalità scientifiche del tempo quali Luca Ghini (1490-1556), medico e farmacologo bolognese che gli trasmise l’amore per la botanica, e Guillaume Rondelet (1507-1566), zoologo francese sotto la cui influenza iniziò a raccogliere esemplari di pesci che costituirono il primo nucleo della sua ricca collezione di naturalia, il celebre “teatro di natura”. Fu fondatore nel 1568 dell’Orto botanico di Bologna, uno dei più antichi d’Europa, ove coltivò numerose piante locali: molte di queste, oltre ad alcuni esemplari di piante esotiche inviategli da viaggiatori ed esploratori, vennero conservate nel suo erbario personale, uno dei più ricchi del XVI secolo.   L’intento di pubblicare un’opera enciclopedica, nella quale potessero confluire i suoi innumerevoli studi e che potesse divulgare il sapere naturalistico dell’epoca, risale agli ultimi anni della sua vita: poté curare la stampa solo dei primi volumi “Ornithologiae.. libri XII” (1599-1603) e “De animalibus insectis” (1602), mentre gli altri testi vennero pubblicati postumi grazie all’impegno della seconda moglie Francesca Fontana (1522-1605), di Giardino Cornelio Uterverio, Bartolomeo Ambrosini (1588-1657) e Ovidio Montalbani (1602-1671). La parte più cospicua dell’opera è costituita da volumi di zoologia, oltre ai celebri trattati dedicati ai mostri e ai prodigi della natura, ai metalli e alla dendrologia. Nell’estensione di tale lavoro enciclopedico l’autore combinò una compilazione erudita dai tratti medievali a un’importante accuratezza scientifica data dall’osservazione diretta, un binomio riscontrabile anche nell’apparato iconografico che spazia dalla precisione anatomica a tracce di gusto medievale. “L'osservazione diretta dei fenomeni naturali e la necessità della loro classificazione furono i motivi essenziali del progresso delle scienze naturali nei secoli successivi, e perciò l'A., che sentì vivamente queste esigenze e cercò di soddisfarle, può ben dirsi uno dei primi naturalisti moderni.” (G. Montalenti, DBI 1960). Adams A-647; BMC NH I, pp. 26-27; Nissen, BBI 14; Nissen, IVB 18; Nissen ZBI 66, 68, 70, 72, 74-78.   11 opere in 13 volumi, folio (350 x 230mm). Frontespizi calcografici perlopiù incisi da G.B. Valesio e G.B. Coriolano, recanti sovente le armi o il ritratto del dedicatario del volume, migliaia di illustrazioni xilografiche (senza ultima carta recante il registro nel VI volume, senza le pagine 29-32 sostituite dalle ripetute pagine 41-44 nel IX volume, le pagine 97-98 e 107-108 sono entrambe ripetute, in luogo delle pagine 99-100 e 105-106 nel III volume, senza poche carte bianche, alcuni frontespizi lievemente rifilati, alcune fioriture e bruniture talvolta più marcate, occasionali lievi gore d'acqua marginali e macchioline, occasionali restauri marginali perlopiù senza perdita di testo, sporadiche tracce di tarlo marginali). Pergamena del XVIII secolo, titoli in oro su tasselli ai dorsi, sguardie marmorizzate, tagli blu (alcuni lievi segni d'usura, alcuni forellini di tarlo, alcuni lievi difetti ai dorsi, sporadici restauri). Provenienza: BAMS (timbro alla carta ¶2 del volume XII) - Sacri Palatii Bibliotheca Crucis Neapolis, ex convento dei francescani riformati che dopo alterne vicende venne distrutto nel 1810 (timbro al frontespizio e/o alla prima carta di testo nella maggior parte dei volumi). (13)


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