Il 2024 ha segnato una tappa fondamentale nella storia de Il Ponte Casa d’Aste.
La maison, nel suo Cinquantesimo anniversario, ha rafforzato il suo ruolo di protagonista nel panorama nazionale e internazionale, raggiungendo € 34,8 milioni di fatturato e una media dell’86% di lotti venduti.
L’ingresso nel Millon Auction Group ha gettato le basi per un futuro ancor più ambizioso. Con un fatturato complessivo del Gruppo di € 120,3 milioni, oltre allo straordinario successo si conferma la solidità e la visione innovativa di un team che, per il terzo anno consecutivo, raggiunge l’obiettivo del 100, grazie alla fiducia di venditori e collezionisti a livello globale e grazie a una strategia che unisce espansione e innovazione, permettendo al gruppo di affrontare con successo le sfide del mercato, consolidandone la leadership nel panorama delle aste internazionali.
Anello in oro giallo e bianco con grande smeraldo ottagonale
e diamanti a goccia per complessivi ct. 4,00 circa, g 19,48 circa misura 5/45.
Accompagnato da analisi gemmologica SSEF n. 105718 del 15/03/2019, Basel. Con appendix letter SSEF n.105718.
Venduto € 1.674.000
Sempre attenti ai mutamenti del panorama collezionistico e delle dinamiche globali, i nostri esperti puntano ad un’offerta distintiva e ricercata, capace di attrarre un pubblico di collezionisti e investitori internazionali, consolidando così un andamento positivo in entrambi i semestri con una media del 83,29% di rivalutazione dei prezzi di partenza e la gestione di 45 appuntamenti d’asta tra le nostre due sedi.
L’Arte moderna e contemporanea si conferma il settore di punta, con un fatturato complessivo di oltre € 11,6 milioni e aggiudicazioni che celebrano i grandi maestri del Novecento: Lucio Fontana, “Concetto spaziale, Attese” del '66 (€ 640.000) e Tancredi con l’opera “Senza titolo” del '59 (€ 252.000). Importanti risultati hanno premiato anche Mario Ceroli con “Interno Tempio” del '83 (€ 83.200) e Sergio Lombardo con il “Mao Tze Tung” del '64 (€ 100.800).
Lucio Fontana
“Concetto spaziale, Attese”, 1966, idropittura su tela, azzurro, cm 47x38.
Venduto € 640.000
Tancredi
"Senza titolo", 1959, olio su tela, cm 100x80.
Venduto € 252.000
Ascesa inarrestabile per il settore dei Gioielli, che nel 2024 ha superato i € 9,3 milioni di fatturato, segnando un anno straordinario. A coronare questo successo è stato lo smeraldo colombiano da 35,27 carati venduto per oltre € 1,6 milioni, stabilendo il nuovo record di vendita non solo per il dipartimento ma per l’intera casa d’aste. Ottime performance hanno premiato anche l’anello di Marina B con diamante da 14,67 carati (€ 302.400) e alcuni preziosi firmati Bulgari degli anni Sessanta, come un bracciale (€ 252.000) e due spille (€ 220.500), impreziositi da diamanti e rubini birmani.
MARINA B
Anello in oro giallo con diamante ottagonale di ct. 14,67 rifinito con diamanti a baguette e tapered per complessivi ct. 17,60 circa, g 17,73 circa misura 13/53. S
Venduto € 302.400
BULGARI
Bracciale in platino e oro giallo con rubini per complessivi ct. 45,00 circa e diamanti per complessivi ct. 33,30 circa, g 69,22 circa, lungh. cm 18,0 circa.
Venduto € 252.000
Un ritrovato slancio per il settore dell’Antico. Con un fatturato di oltre € 6,3 milioni, il dipartimento si è ulteriormente distinto nel secondo semestre grazie a conferimenti eccellenti come la Collezione Melissa Gabardi-Minervino, ricca di tesori unici: l’incantevole forziere da viaggio del XVI secolo (€ 94.500) e la raffinata coppa in ambra (€ 80.640). Tra i successi più rilevanti emerge l’icona russa “San Giorgio e il drago”, firmata dall’argentiere di corte Pavel Ovchinnikov, top lot del dipartimento per € 226.800, nonché risultato di eccezionale importanza per il settore. Seguono il "Ritratto di Bartolomeo Concini", attribuito a un seguace di Agnolo Bronzino (€ 69.300) e il vivace dipinto di Alessandro Magnasco, “Suonatore di timpano che addestra una scimmia” (€ 63.000).
Arte del secolo XVI.
Forziere da viaggio in legno interamente ricoperto in ferro ageminato a volute e foglie, profili in bronzo, anse in ferro battuto.
Venduto € 94.500
Arte russa, secolo XX.
Icona a tempera su tavola raffigurante San Giorgio e il drago con cornice in argento (84 zolotniki), filigrana d'argento e smalti policromi, decorata con ametiste, quarzo citrino, cabochon di granati e paste vitree. Mosca, 1908-1917.
Argentiere Pavel Ovchinnikov, con marchio dell'assaggiatore della Corte Imperiale.
Venduto € 226.800
Seguace di Agnolo Bronzino (Firenze 1503-1572)
"Ritratto di Bartolomeo Concini" olio su tavola (121x91 cm).
Venduto € 69.300
Il dipartimento di Dipinti e Sculture del XIX e XX secolo ha vissuto un’ascesa costante, affermandosi come punto di riferimento nel panorama nazionale con un fatturato complessivo superiore ai € 2 milioni. Il culmine si è raggiunto nell'asta di dicembre, con la vendita del capolavoro di Giuseppe De Nittis, “Sulla strada di Castellammare”, aggiudicato a € 378.000 cui si affiancano le due suggestive opere di Giacinto Gigante: “Veduta da La Marinella” (€ 69.300) e “Napoli, una processione a Mergellina” (€ 44.100).
Il dipartimento di Arti Decorative del ‘900 e Design ha mostrato stabilità con un risultato annuale che supera i € 2,2 milioni. L’interesse si è concentrato su opere di grandi designer italiani come Osvaldo Borsani il cui tavolino realizzato insieme a Lucio Fontana ha raggiunto € 75.600, e su pezzi di peculiare valore storico come il pannello “The Annunciation” di Margaret Macdonald Mackintosh il cui realizzo di € 176.400 conferma l'attrattiva presso la clientela estera.
Giuseppe De Nittis
"Sulla strada di Castellammare", 1875, olio su tela, cm 54,5x73,5.
Venduto € 378.000
Margaret Macdonald
"The Annunciation", Glasgow, 1896. Pannello in lastra di alluminio battuta a leggero rilievo e dorature, con inserzione di pietre colorate verde smeraldo e rosso rubino. Montato su cornice lignea originale.
Firmato e datato in basso a sinistra. Etichetta cartacea coeva al retro. (24,5x114,5; cornice cm 45x142,5).
Venduto € 176.400
Alla chiusura di un anno straordinario un ulteriore motivo di orgoglio è l’avvenuta acquisizione del Codice Santini da parte del Ministero della Cultura per Palazzo Ducale di Urbino – Direzione Regionale Musei Nazionali Marche. Un esempio significativo di collaborazione tra pubblico e privato, a testimonianza dell’impegno congiunto nella tutela e valorizzazione del patrimonio storico e artistico nazionale. In questo contesto, il dipartimento di Libri e manoscritti ha saputo confermarsi come riferimento d’eccellenza, distinguendosi non solo per ottime performance ma per una competenza che ne rafforza ulteriormente il prestigio e la straordinaria esperienza.
Codice Santini (1480-1530 ca.)
Straordinario manoscritto su pergamena, summa del sapere Urbinate, magistralmente illustrato e redatto nel pieno fervore del Rinascimento presso la corte dei Montefeltro e dei Della Rovere.
Venduto € 330.000