Report annuale 2024

Report annuale | Press Release | Published on 07/01/2025

Il 2024 ha segnato una tappa fondamentale nella storia de Il Ponte Casa d’Aste.


La maison, nel suo Cinquantesimo anniversario, ha rafforzato il suo ruolo di protagonista nel panorama nazionale e internazionale, raggiungendo € 34,8 milioni di fatturato e una media dell’86% di lotti venduti. 

L’ingresso nel Millon Auction Group ha gettato le basi per un futuro ancor più ambizioso. Con un fatturato complessivo del Gruppo di € 120,3 milioni, oltre allo straordinario successo si conferma la solidità e la visione innovativa di un team che, per il terzo anno consecutivo, raggiunge l’obiettivo del 100, grazie alla fiducia di venditori e collezionisti a livello globale e grazie a una strategia che unisce espansione e innovazione, permettendo al gruppo di affrontare con successo le sfide del mercato, consolidandone la leadership nel panorama delle aste internazionali.





Anello in oro giallo e bianco con grande smeraldo ottagonale
e diamanti a goccia per complessivi ct. 4,00 circa, g 19,48 circa misura 5/45.
Accompagnato da analisi gemmologica SSEF n. 105718 del 15/03/2019, Basel. Con appendix letter SSEF n.105718.
Venduto € 1.674.000



Sempre attenti ai mutamenti del panorama collezionistico e delle dinamiche globali, i nostri esperti  puntano ad  un’offerta distintiva e ricercata, capace di attrarre un pubblico di collezionisti e investitori internazionali, consolidando così un andamento positivo in entrambi i semestri con una media del 83,29% di rivalutazione dei prezzi di partenza e la gestione di 45 appuntamenti d’asta tra le nostre due sedi.

 

L’Arte moderna e contemporanea si conferma il settore di punta, con un fatturato complessivo di oltre € 11,6 milioni e aggiudicazioni che celebrano i grandi maestri del Novecento: Lucio Fontana, “Concetto spaziale, Attese” del '66 (€ 640.000) e Tancredi con l’opera “Senza titolo” del '59 (€ 252.000). Importanti risultati hanno premiato anche Mario Ceroli con “Interno Tempio” del '83 (€ 83.200) e Sergio Lombardo con il “Mao Tze Tung” del '64 (€ 100.800).





Lucio Fontana
“Concetto spaziale, Attese”, 1966, idropittura su tela, azzurro, cm 47x38.
Venduto € 640.000






Tancredi
"Senza titolo", 1959, olio su tela, cm 100x80.
Venduto € 252.000

 

Ascesa inarrestabile per il settore dei Gioielli, che nel 2024 ha superato i € 9,3 milioni di fatturato, segnando un anno straordinario. A coronare questo successo è stato lo smeraldo colombiano da 35,27 carati venduto per oltre € 1,6 milioni, stabilendo il nuovo record di vendita non solo per il dipartimento ma per l’intera casa d’aste. Ottime performance hanno premiato anche l’anello di Marina B con diamante da 14,67 carati (€ 302.400) e alcuni preziosi firmati Bulgari degli anni Sessanta, come un bracciale (€ 252.000) e due spille (€ 220.500), impreziositi da diamanti e rubini birmani.





MARINA B
Anello in oro giallo con diamante ottagonale di ct. 14,67 rifinito con diamanti a baguette e tapered per complessivi ct. 17,60 circa, g 17,73 circa misura 13/53. S
Venduto € 302.400





BULGARI
Bracciale in platino e oro giallo con rubini per complessivi ct. 45,00 circa e diamanti per complessivi ct. 33,30 circa, g 69,22 circa, lungh. cm 18,0 circa.
Venduto € 252.000





Un ritrovato slancio per il settore dell’Antico. Con un fatturato di oltre € 6,3 milioni, il dipartimento si è ulteriormente distinto nel secondo semestre grazie a conferimenti eccellenti come la Collezione Melissa Gabardi-Minervino, ricca di tesori unici: l’incantevole forziere da viaggio del XVI secolo (€ 94.500) e la raffinata coppa in ambra (€ 80.640). Tra i successi più rilevanti emerge l’icona russa “San Giorgio e il drago”, firmata dall’argentiere di corte Pavel Ovchinnikov, top lot del dipartimento per € 226.800, nonché risultato di eccezionale importanza per il settore. Seguono il "Ritratto di Bartolomeo Concini", attribuito a un seguace di Agnolo Bronzino (€ 69.300) e il vivace dipinto di Alessandro Magnasco, “Suonatore di timpano che addestra una scimmia” (€ 63.000).

 



Arte del secolo XVI.
Forziere da viaggio in legno interamente ricoperto in ferro ageminato a volute e foglie, profili in bronzo, anse in ferro battuto.
Venduto € 94.500

 





Arte russa, secolo XX.
Icona a tempera su tavola raffigurante San Giorgio e il drago con cornice in argento (84 zolotniki), filigrana d'argento e smalti policromi, decorata con ametiste, quarzo citrino, cabochon di granati e paste vitree. Mosca, 1908-1917.
Argentiere Pavel Ovchinnikov, con marchio dell'assaggiatore della Corte Imperiale.
Venduto € 226.800

 

 



Seguace di Agnolo Bronzino (Firenze 1503-1572)
"Ritratto di Bartolomeo Concini" olio su tavola (121x91 cm).
Venduto € 69.300

 

 

Il dipartimento di Dipinti e Sculture del XIX e XX secolo ha vissuto un’ascesa costante, affermandosi come punto di riferimento nel panorama nazionale con un fatturato complessivo superiore ai € 2 milioni. Il culmine si è raggiunto nell'asta di dicembre, con la vendita del capolavoro di Giuseppe De Nittis, “Sulla strada di Castellammare”, aggiudicato a € 378.000 cui si affiancano le due suggestive opere di Giacinto Gigante: “Veduta da La Marinella” (€ 69.300) e “Napoli, una processione a Mergellina” (€ 44.100). 

 


Il dipartimento di Arti Decorative del ‘900 e Design ha mostrato stabilità con un risultato annuale che supera i € 2,2 milioni. L’interesse si è concentrato su opere di grandi designer italiani come Osvaldo Borsani il cui tavolino realizzato insieme a Lucio Fontana ha raggiunto  € 75.600, e su pezzi di peculiare valore storico come il pannello “The Annunciation” di Margaret Macdonald Mackintosh il cui realizzo di € 176.400 conferma l'attrattiva presso la clientela estera.

 





Giuseppe De Nittis
"Sulla strada di Castellammare", 1875, olio su tela, cm 54,5x73,5.
Venduto € 378.000




Margaret Macdonald
"The Annunciation", Glasgow, 1896. Pannello in lastra di alluminio battuta a leggero rilievo e dorature, con inserzione di pietre colorate verde smeraldo e rosso rubino. Montato su cornice lignea originale.
Firmato e datato in basso a sinistra. Etichetta cartacea coeva al retro. (24,5x114,5; cornice cm 45x142,5). 
Venduto € 176.400



Alla chiusura di un anno straordinario un ulteriore motivo di orgoglio è l’avvenuta acquisizione del Codice Santini da parte del Ministero della Cultura per Palazzo Ducale di Urbino – Direzione Regionale Musei Nazionali Marche. Un esempio significativo di collaborazione tra pubblico e privato, a testimonianza dell’impegno congiunto nella tutela e valorizzazione del patrimonio storico e artistico nazionale. In questo contesto, il dipartimento di Libri e manoscritti ha saputo confermarsi come riferimento d’eccellenza, distinguendosi non solo per ottime performance ma per una competenza che ne rafforza ulteriormente il prestigio e la straordinaria esperienza.

 

 

 


Codice Santini (1480-1530 ca.)
Straordinario manoscritto su pergamena, summa del sapere Urbinate, magistralmente illustrato e redatto nel pieno fervore del Rinascimento presso la corte dei Montefeltro e dei Della Rovere. 
Venduto € 330.000






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