Un fatturato di oltre € 17 mln
per il primo semestre 2024

Risultati | Press Release | Pubblicato 02/08/2024

I primi sei mesi del 2024 sono stati estremamente positivi e incoraggianti in prospettiva dell’andamento dell’anno: oltre € 17 milioni di fatturato e una media del 92% di lotti venduti.


Nell’anno del Cinquantesimo della fondazione della Casa d'Aste, questi numeri ratificano un saldo posizionamento nazionale ed evidenziano l’ottimo lavoro dei nostri dipartimenti, il cui obiettivo non è solo offrire un servizio preminente, ma anche distinguersi attraverso proposte sempre nuove e allo stesso tempo perfettamente in linea con l’interesse storico-collezionistico.

 

Conserva il primato l’Arte moderna e contemporanea, forte del suo fatturato di oltre € 6,3 milioni e con  picchi di 25mila utenti connessi da tutto il mondo. Motivo di orgoglio sono i risultati prestigiosi per opere come “Forze Ascensionali” di Gerardo Dottori (€ 81.900), per artisti stranieri come Lynn Chadwick (€ 107.100) e William Scott (€ 100.800), e per autentici capolavori come il Tancredi del '59 (€ 252.000) e i “Gatti Futuristi” di Giacomo Balla (€ 252.000). 

 

Asta 660 - Lotto 23
Tancredi, "Senza titolo" 1959, olio su tela, (cm 100x80).
Venduto € 252.000

 
Sempre più in accelerazione la corsa dei Gioielli, il cui fatturato supera i € 4,2 milioni e risplende di ottime performance, come la vendita dell’anello di Marina B con diamante da ct. 14,67 (€ 302.400) e alcuni esemplari Bulgari degli anni Sessanta, tra cui un bracciale (€ 252.000) e due spille (€ 220.500) impreziositi da diamanti e rubini birmani.
  
Il settore dell’Antico, con i ragguardevoli € 2,8 milioni raggiunti, dimostra una matura capacità nel saper tenere il passo, nonostante da anni debba confrontarsi con un mercato difficile e complesso. Il "Ritratto di Bartolomeo Concini", attribuito a un seguace di Agnolo Bronzino (€ 69.300), la raffinatissima "Barbara Campanini" attribuita a Rosalba Carriera (€ 50.400), la pendola con angelo musicante della manifattura francese di Dieppe (€ 25.200), finanche dei frammenti di un tappeto Ushak datato 1500-1600 ca. capaci di realizzare € 27.720 sono la testimonianza di come si possa ottenere il massimo quando a scendere in campo è la qualità.

 

Asta 653 - Lotto 140
Seguace di Agnolo Bronzino, "Ritratto di Bartolmeo Concini", olio su tavola, (cm 121x91).
Venduto € 69.300
 

Asta 653 - Lotto 115
Manifattura di Dieppe, secolo XIX. "Angelo suonatore con tamburo" scultura in avorio, (cm 28x59x28).
Venduto € 25.200
 

Una giovanile vitalità e un grande potenziale tra le nuove generazioni di acquirenti sono il segno distintivo delle Arti decorative del ’900 e Design (oltre € 1,3 milioni), il cui interesse si indirizza particolarmente sui grandi nomi del design italiano e su opere rare e iconiche come il pannello “The Annunciation” di Margaret Macdonald Mackintosh, capolavoro del Glasgow Style (€ 176.400), il tavolino di Osvaldo Borsani decorato da Lucio Fontana (€ 75.600) e la "Testa di Centauro", eseguita da Egidio Costantini su disegno di Pablo Picasso, record per l’artista a € 41.580.

 

Asta 668 - Lotto 145
Margaret Macdonald, "The Annunciation" Glasgow, 1896, (cm 24,5x114,5; cornice cm 45x142,5).
Venduto € 75.600
 

In ascesa anche l’arte figurativa e la produzione di maestri storicizzati del XIX e XX secolo, nell’ambito dei Dipinti e delle Sculture, un dipartimento che nel semestre appena concluso ha sfiorato il milione di fatturato, con ottime vendite per "La principessa Ada Troubetzkoy col figlio Gigi" di Daniele Ranzoni (€ 44.100) e il più datato “Plenilunio al Colosseo" di Ippolito Caffi (€ 41.580).

 

Asta 666 - Lotto 109
Daniele Ranzoni, "La principessa Ada Troubetzkoy col figlio Gigi", olio su tela (cm 100x56).
Venduto € 44.100
 

Il ramo dei Libri e Manoscritti si distingue ad ogni asta per la proposta di altissimo livello nel mercato nazionale e internazionale. Il recente conferimento del Codice Santini, autentico gioiello del Rinascimento urbinate, ha ottenuto un riscontro mediatico amplissimo e ha evidenziato come può esistere una profonda sinergia tra mercato e cultura.

 

 

Il comune denominatore di questo excursus sul semestre d’aste appena concluso è l’affidabilità con cui Il Ponte Casa d’Aste si propone al mercato; l’obiettivo e il desiderio che ci muove è quello di essere riconosciuti come autorevoli e professionali. In un periodo storico in cui si insegue l'iperbole o il sorprendente, l’azienda si affida convintamente alla tradizione e all’innovazione sotto l’egida dell’attendibilità; puntando a una performance sostenibile e trasparente, in cui economia e conoscenza dialogano costantemente.   
Non mancheranno altri importanti exploit nel semestre a venire e quanto mi auguro si verifichi nei prossimi mesi è un'ulteriore affermazione del nostro settore, in cui sia protagonista ogni attore del sistema dell’arte italiano, con l’obiettivo comune di rivitalizzare e valorizzare il nostro mercato, portandolo finalmente a competere in modo paritario con quello mondiale.


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