Lotto n° 82  | Asta 554

Valutazione € 12.000 - 14.000

Aggiudicato € 20.000

In asta: 12 Aprile 2022 ore 15:00

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* Tavolo scrivania "diplomatica" di epoca Luigi XV lastronato in palissandro con filettature in bois de rose, un cassetto su ognuno dei quattro lati, i lati lunghi disegnati a simulare tre cassetti affiancati nella fascia, bocchette e scarpette in bronzo cesellato e dorato, piano in pelle, struttura del mobile in pino, interno dei cassetti in pioppo. Genova, 1750-60 circa (cm 173x99x78,5) (difetti)   Provenienza: Novi Ligure, collezione privata   Asta Christie’s Roma, 27 novembre 1990, lotto 269 (Lire 262.500.000)   Milano, collezione privata   Il mobile è un interessante esempio di alta qualità, raro per le grandi dimensioni, dell’ebanisteria genovese della metà del ‘700, chiaramente derivato dai bureau plat parigini di ebanisti come BVRB o Jacques Dubois che avevano aggiornato il modello di scrivania ideato alcuni decenni prima da André Charles Boulle. Gli esemplari genovesi spesso si distinguono solo per la maggiore sobrietà della decorazione bronzea e per i legni utilizzati per la struttura e gli interni dei cassetti, diversi da quelli francesi. La sagoma della cintura e lo stile delle gambe di questa scrivania permettono di datarla in un momento piuttosto precoce rispetto a altri esemplari simili, come confermano le bocchette delle serrature e la scarpette in bronzo dotato di un modello non più in uso dopo la metà del secolo. Peculiarità genovese è la soluzione dei cassetti sui quattro lati, non comune ma presente su altre “diplomatiche” note, evidentemente destinate a un uso contemporaneo di più persone. Ben documentata è l’influenza sull’ebanisteria genovese settecentesca della Francia, a cui il patriziato era politicamente e culturalmente legato, sempre attento a vivere secondo la moda di Parigi. Nelle lettere ai propri rappresentanti commerciali è costante la richiesta di invio di mobili e oggetti, che furono poi fonti d’ispirazione per i migliori artigiani locali. Un esempio di un bureau plat parigino di simile modello presente fin dall’epoca in una dimora genovese è tuttora conservato nella collezione Durazzo Pallavicini (Edy Baccheschi, Il Palazzo Durazzo Pallavicini, 1995, n. 198, pagg. 348-349)   Lodovico Caumont Caimi


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Aggiudicato € 20.000

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