Lotto n° 172  | Asta 625

Scheda critica

Valutazione € 20.000  - 30.000 

Aggiudicato € 20.000 

In asta: 19 Settembre 2023 ore 15:00

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BUZZATI, Dino (1906-1972) - Copiosa raccolta di 88 scritti inviati da Buzzati a Carla Marchi fra il 1946 e il 1971.   Intimo carteggio di lettere inviate da Buzzati all'amata, amica e compagna Carla Marchi fra il 1946 e il 1971. Conosciuta a Messina durante gli anni della seconda guerra mondiale, se ne innamorò perdutamente e le rimase affezionato per gran parte della sua vita; dopo la liberazione la convinse a trasferirsi a Milano e insieme ebbero una relazione tormentata che si narra si spezzò negli anni Cinquanta (si veda una lunga lettera di "rottura" del 1959, lettera 70), anche se i due continuarono a vedersi e frequentarsi per molto tempo ancora.   Emerge quanto Carla Marchi ebbe un ruolo fondamentale nella vita dell'artista per molti dei suoi anni da uomo maturo. Il carteggio è più intenso durante i primi anni e le lettere sono così suddivise: 1946 (2), 1947 (9), 1948 (9), 1949 (7), 1950 (1), 1951 (5), 1952 (6), 1953 (4), 1954 (4), 1955 (7), 1956 (4), 1957 (2), 1958 (4), 1959 (3); le altre appartengono agli anni seguenti, alcune non sono datate, e l'ultima è del 1971. La più lunga è una lettera scritta a macchina e firmata in cui l'autore prova a giustificare e a domandare perdono per il suo tradimento: "ti scrivo questa lettera con il cuore in mano".. "quella ragazza che non mi ha dato un milionesimo di quello che tu mi hai dato".. "questi mesi, ti giuro, sono stati per me l'inferno". "C'è poi la faccenda dell'amore fisico.." (lettera 70, 8.09.59).   La collezione offre uno spaccato della vita di Buzzati di 25 anni durante i quali rimaneva separato dall'amata che per motivi di salute, soprattutto nei mesi estivi, e per fuggire all'afa milanese, si recava fuori città. Buzzati si dice spesso molto preoccupato per la salute della donna (che deve occuparsi di mangiare bene per ingrassare, di non fumare e di stare attenta a tutto); scrive da diversi luoghi milanesi come la casa della madre in Viale Majno, la loro residenza di Via Washington e la sede del Corriere della Sera. Spesso e volentieri si autodefinisce "brontolone", si arrabbia per non avere ricevuto notizie per qualche tempo; in altre occasioni si dice rattristato di non poterne ricevere nei giorni seguenti e spiega che sarà in viaggio di lavoro per conto del Corriere come quando dovrà assentarsi per andare a scrivere "di navi da guerra" (lettera 4). "Pensa un po' se mi mandassero a fare l'inviato speciale e io dovessi stare via per mesi e mesi. Che cosa faresti?" (lettera 30).   Affascinanti e colmi di tenerezza sono i numerosi disegni che accompagnano le lettere; si tratta di tipiche illustrazioni di Buzzati quali topolini, uccellini e soprattutto i cani Napoleone, Tobi e altri che incontrava nel quotidiano (lettera 67 con disegno di un triste cane ingessato che era stato investito). Fra i disegni di minori dimensioni quelli di cui si serve per descrivere i sogni di cui spesso parla: "mi sono sognato che giocando con Napoleone gli ho fatto fare una capriola all'indietro e lui è caduto sulla schiena" (lettera 65).   Per una descrizione fisica del lotto si prega di contattare il dipartimento.   Per il presente lotto in data 12 settembre 2023 è pervenuta comunicazione da parte della SOPRINTENDENZA Archivistica e Bibliografica della Lombardia - dell'avvio del procedimento di dichiarazione di interesse storico particolarmente importante.


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