Lotto n° 58  | Asta 649

Valutazione € 3.000  - 5.000 

In asta: 27 Febbraio 2024 ore 15:00

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SALAMANCA, Antonio (1478-1562) - [La prima mappa della baia di Napoli]. Il Vero Disegnio In Sui Propio Luogho Ritratto Del In Felice Paese Di Posuolo Quale. [Roma: 1538].   Ottima copia dall'incisione forte e marcata e con buoni margini del primo stato della prima mappa che raffigura la baia di Napoli; la prima vera e propria mappa della città verrà pubblicata solo 22 anni dopo.   Si tratta inoltre della celebre prima rappresentazione cartografica di un grande evento vulcanico contemporaneo e lo scopo principale dell'opera fu proprio quello di rappresentare l'eruzione del Monte Nuovo - Campi Flegrei avvenuta poco prima della pubblicazione il 29 settembre 1538. La mappa riesce così a catturare un momento fugace descrivendo la storica eruzione che durò più di una settimana con anche un'improvvisa esplosione il 6 ottobre che uccise 24 visitatori. Il flusso di cenere interessò regioni fino alla Puglia e alla Calabria, con grossi frammenti che si depositarono su tutta Napoli.   La mappa raffigura il Golfo di Napoli e il territorio circostante fino Capri e Ischia; si estende poi a nord di Pompei fino a Capo Miseno a ovest della città. Per molti dei luoghi illustrati si tratta della prima rappresentazione a stampa, fra questi: Napoli con una veduta prospettica racchiusa entro le mure; le Masserie di Posillipo; il Vesuvio, raffigurato appena fuori città, senza alcuna indicazione che si tratti di un vulcano attivo.   La paternità della mappa è discussa fra gli studiosi che non sono tutti concordi con Marcel Destombes che la assegna a Salamanca; Giovanni Bertoni suggerisce invece che sia da attribuire a Tommaso Barlacchi. In basso a sinistra appare la firma dello scultore G.A. attribuita al "Maestro del trabocchetto" o del "Tribolo" che avrebbe lavorato a Roma per Antonio Salamanca. Thieme-Becker lo identifica come Giovanni Agucchi. I dettagli dell'incisione sono eccezionali e rappresentano perfettamente la scuola del Lafreri. Sono presenti solo quattro nomi dei venti incisi, mentre la scrittura delle altre parole non avviene tramite incisione, bensì utilizzando punzoni di un unico corpo.   Bifolco e Ronca (tav. 128) citano due stati: questo, senza la data di pubblicazione, e un secondo con la firma di "Petri de Nobilibus ormis" che apparve molto più tardi del primo nel 1585 circa. Mappa assai rara sul mercato: l'ultima copia a essere battuta in asta risale a più di vent'anni fa e attualmente se ne trova una sola copia in commercio.   Mappa incisa in rame (foglio 357 x 498mm; incisione 300 x 535mm). (Minime bruniture ai margini e pochi strappetti che non toccano l'incisione).


Valutazione € 3.000  - 5.000 

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